Il segugio della morte - Agatha Christie
Agatha Christie è la mia musa, il mio punto di riferimento e per me bocciare una sua opera è davvero un colpo al cuore e all'orgoglio. Grazie a dio mi è capitato solo due volte di non essere in grado di darle la sufficienza e questo è appunto il primo caso.
Si tratta di una raccolta di racconti che giocano con il sovrannaturale, un po' come era successo con "Il parassita e altri racconti" di Doyle. Se però il baronetto si era destreggiato in maniera sublime con le scienze arcane, lo stesso non si può dire della Christie e possiamo ritenerci felici e contenti del fatto che la nostra Dame si sia dedicata quasi esclusivamente alla mystery novel.
Vediamo un po' i racconti presenti nel volume:
- "Il segugio della morte": una monaca con le visioni; non mi è piaciuto per niente; noioso e sconclusionato.
- "Il segnale rosso": una sorta di misunderstanding così classico da risultare noiosissimo.
- "Il quarto uomo": in uno scompartimento del treno, un uomo racconta una strana storia; il quarto uomo presente fornirà loro dettagli e risoluzione; sarebbe anche carino se non fosse per l'elemento sovrannaturale.
- "La zingara": boring.
- "La lanterna": una casa infestata, nuovi proprietari, loro figlio che riesce a entrare in contatto con il fantasma, etc. Un racconto davvero angosciante ma in senso esclusivamente negativo.
- "La radio": carino (non c'è l'elemento sovrannaturale).
- "Testimone d'accusa": bellissimo (non c'è l'elemento sovrannaturale).
- "Il mistero del vaso azzurro": molto carino (non c'è l'elemento sovrannaturale).
- "Il richiamo delle ali": un mix tra la classica novella buonista natalizia un sermone biblico e un film americano a bassissimo budget.
- "L'ultima seduta": l'atmosfera è passabile ma il finale è ridicolo.
- "SOS": bellissimo (non c'è l'elemento sovrannaturale).
Nessun commento:
Posta un commento