lunedì 23 gennaio 2012

Altri delitti di Natale - A.A.V.V.

Voto: bah! (leggi sotto)

"Altri delitti di Natale" - A.A. V.V.

Dopo il successo del primo volume, eccoci al secondo. Ci troviamo di nuovo di fronte a una raccolta di racconti "gialli" a tema natalizio. Ho messo l'aggettivo tra virgolette perché ben due delle storie presenti, secondo i miei parametri, non possono essere considerate tali. Questo è uno dei motivi per i quali non ho apprezzato molto questo libro.
Cercherò di spiegarmi al meglio: il volume precedente raccoglieva dei racconti sufficienti e la media veniva alzata in maniera sorprendente da una storia della White. Ho promosso dunque il libro perché non mi è pesato leggerlo e mi ha permesso di conoscere quell'autrice; questo secondo me è un grande merito.

Vi riassumo invece questo volume:
"Un Natale di Maigret" - Simenon: bellissimo
"L'enigma del canto di Natale" - Kendrick: noia mortale
"La mattina di Natale" - Allingham: tristissimo e poco giallo
"La sorella Bessie" - Hare: carino
"Il Natale di Ballerino Dan" - Runyon: sembra la brutta copia di una canzone di Fred Buscaglione
"L'avventura del dolce di Natale" - Christie: stupendo
"L'espresso delle 4,15" - Edwards: non è un giallo
"Un paio di scarpe infangate" - Robinson: non è un giallo
"Il mistero del campanile" - Hoch: carino ma totalmente improbabile, non c'è nulla che abbia senso
"Di spada" - Jepson: molto carino
"Un lieto fine" - Allen: comprensibile solo da chi gioca bene a scacchi


Come vedete gli unici racconti di pregio sono quelli di Christie e Simenon (in particolare il caso di Poirot è mirabile) ma, a dispetto di quanto si possa pensare, non contribuiscono ad alzare la media e vi spiego il perché: trovo molto più sensato acquistare dei libri di racconti di questi due scrittori, garanti di qualità, piuttosto che prendere questo volume e rischiare di addormentarsi per le pagine rimanenti. L'idea di pubblicare racconti di autori vari non è male perché ci vien data l'opportunità di conoscere scrittori a noi sconosciuti ma purtroppo in questo caso l'effetto positivo è stato solo quello di aver potuto conoscere una storia di Maigret che non conoscevo (quella di Poirot l'avevo letta e riletta più volte).

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