mercoledì 18 gennaio 2012

I delitti della Vedova Rossa

 VOTO: 8 ½



I delitti della Vedova Rossa - Carter Dickson - 1935

Di nuovo il mio adorato Dickson Carr, qui sotto le mentite spoglie di Carter Dickson, pseudonimo con il quale firma principalmente i romanzi che vedono protagonista Sir Henry Merrivale. Leggetevi la trama e poi ne parliamo:

Una stanza può uccidere? A questa bizzarra domanda Lord Mantling, eccentrico erede di una famiglia di industriali e appassionato di armi primitive, è deciso a dare una risposta prima che la sua antica dimora londinese venga demolita. Il locale in questione ha un nome curioso e dalle origini oscure, la Camera della Vedova Rossa, e una particolarità: dal 1803 in poi al suo interno sono morte ben quattro persone, tutte in modo misterioso e tutte rigorosamente sole. Negli anni la stanza è stata esaminata più volte da cima a fondo, ma senza che emergesse nulla; del resto, anche l’effetto di un ipotetico veleno nascosto chissà dove sarebbe sicuramente svanito col passare del tempo. Così il padrone di casa convoca un gruppo di amici, tra i quali il famoso criminologo Sir Henry Merrivale, perché prendano parte a uno strano gioco d’azzardo: chi tra loro estrarrà da un mazzo la carta più alta dovrà trascorrere due ore da solo nella stanza maledetta. Il sorteggiato potrà contare sulla vigile presenza degli altri al di là della porta, che ogni quindici minuti lo chiameranno per sincerarsi che sia tutto sotto controllo. Dapprima sembra che le cose vadano per il meglio, poi dietro quella porta… Dal massimo specialista di  “delitti della camera chiusa” un enigma del 1935 che il lettore troverà di difficilissima soluzione.
Ancora una volta una leggenda a uso e consumo di un omicida. Non fatevi fuorviare però dal quel mio "ancora una volta". Sono tanti gli autori che si sono cimentati con tema simile ma non tutti ne sono usciti vittoriosi. Dickson sì. Questa volta il protagonista è Sir Henry Merrivale, criminologo sicuramente meno carismatico di Gideon Fell ma più affascinante di Bencolin, il quale non so perché risulta sempre essere il più amato detective di Carr. Ma sto divagando. Lo consiglio? Certo che lo consiglio...potrei anche smettere di recensire roba di questo scrittore perché tutto ciò che ha scritto merita di essere pubblicato, letto e amato! L'atmosfera di questo romanzo è coinvolgente, è il classico libro da "divorare"...già vi vedo lì frementi in attesa di sapere com'è riuscito l'omicidio a colpire!
È un titolo che non può mancare nella biblioteca di un giallista degno di tal nome.

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